La scuola violinistica francese di fine Ottocento
È solo nella seconda metà, addirittura verso la fine dell’Ottocento, che la scuola violinistica francese produce le sue partiture più notevoli. L’attività dei suoi tre numi tutelari (Kreutzer, Rode e Baillot) si era sviluppata fino al 1840 circa, privilegiando la nuova potenza e capacità virtuosistica dello strumento. Queste si sarebbero incarnate nell’Introduction et Rondo capriccioso di Saint-Saëns (1858) e nei suoi tre concerti (1858, 1879, 1880) o, ancora, nella Symphonie espagnole (1875) e nei due concerti (1874 e 1879) di Lalo (che in un primo tempo si era formato come violinista con Habeneck e Baillot). Forte di questo retaggio, il violino è in auge anche nella musica da camera francese di fine secolo. Citiamo il Concerto e il Poème di Chausson (1891 e 1896), la Prima Sonata di Fauré (1876) e quella di Franck (1886), partiture cardine nel cui solco s’inseriranno quelle di Lekeu o di Lazzari (1893). Loro interprete d’elezione è il grande Ysaÿe; segno degli stretti legami che uniscono la scuola violinistica francese e belga a partire dalla prima metà del secolo.
- Martin-Pierre Marsick
- Georges Enesco
- Caprice pour violon (Ernest Guiraud)
- Études musicales : Anciens accessit du Conservatoire (Daumier)
- Improvisation (Tessier)
- Page de titre de la Symphonie espagnole (Édouard Lalo)
- Andante religioso (Henriette Renié)
- Aubade per violino e violoncello op. 133 (Benjamin Godard)
- Caprice andalous op. 122 (Camille Saint-Saëns)
- Caprice brillant (Camille Saint-Saëns)
- Caprice pour violon (Ernest Guiraud)
- Concerto pour violon et orchestre n° 3 (Camille Saint-Saëns)
- Instruments à cordes – Le violon dans la première partie du XIXe siècle
- Lettres à Mel Bonis : Simone Filon (1 lettre, sd)