La voce di “mezzosoprano”
Quello di “mezzosoprano” è un concetto vocale assolutamente moderno, in particolar modo in Francia. In epoca barocca sono note solamente tre tessiture: il soprano (dessus) il tenore (haute-contre) e il basso. Con l’arrivo di Gluck a Parigi (1774), la scuola di canto francese si orienta verso una tecnica che preannuncia la potenza e la proiezione dei ruoli wagneriani e verdiani del secolo seguente. Spetta a Mademoiselle Maillard il merito di aver introdotto, dopo il 1780, l’autentica tessitura di mezzosoprano all’Opéra: voce estesa, colore cupo, acuti rari ma potenti, gravi tenebrosi... In parallelo ai suoi trionfi, il pubblico parigino scopre sotto l’Impero i primi contralti italiani, in grado di eseguire superbi vocalizzi. Il loro successo induce la nuova generazione di compositori – creatori del grand-opéra romantico – a inserire questo tipo di voce nelle proprie opere. Da allora in poi il mezzosoprano trova il proprio posto in tutti i repertori. L’impiego più innovativo si ha tuttavia sulle scene dell’Opéra-Comique: Mignon di Ambroise Thomas è indiscutibilmente il maggiore successo dell’Ottocento, assieme a Carmen di Bizet e a Werther di Massenet.
- Page de titre de La Captive (Hugo / Berlioz)
- Captive, La (Hugo / Berlioz)
- Six Poèmes arabes (Louis Aubert)
- Trois Ballades de François Villon (Claude Debussy)
- Trois Mélodies per mezzosoprano e pianoforte (Théodore Dubois)
- MAILLARD, Mademoiselle (1766-1818)
- WYNS, Charlotte (1868-1917)
- La prononciation du français sur la scène lyrique romantique (2017)
- Jardin, Étienne – Laure Cinti-Damoreau : la formation d’une première chanteuse