Simbolismo e impressionismo
Anche se si tratta di due distinte correnti, il simbolismo e l’impressionismo in parte si sovrappongono: queste due estetiche si fondano sulla suggestione (più che sulla descrizione), il mistero e l’onirismo. Nell’ultimo quarto dell’Ottocento il simbolismo, in reazione al naturalismo, radicalizza certi aspetti del romanticismo tedesco. Instaura una visione spirituale del mondo che ricorre spesso e volentieri a un’espressione oscura e allegorica. Suo precursore è Wagner, che segna profondamente Baudelaire e poi i poeti belgi, in particolare Maeterlinck. Numerosi compositori ne sono stati a loro volta influenzati: hanno avuto il loro periodo simbolista Schoenberg, Bartók, Fauré, Dukas e soprattutto Debussy. L’impressionismo, che si estende all’incirca dal 1890 al 1914, è in un certo qual modo l’esasperazione di determinati tratti del simbolismo: in particolare, l’apparente discontinuità è diventata frammentazione del discorso, diffrazione della materia, primato del colore sulla linea. In musica il Prélude à l’après-midi d’un faune di Debussy può essere considerato simbolista come ispirazione, ma già impressionista come fattura. Gli altri rappresentanti dell’impressionismo musicale saranno Ravel, Szymanowski o Delius.
- Attente (Maeterlinck / Boulanger)
- Chanson perpétuelle (Ernest Chausson)
- Écho op. 89 et Narcisse op. 90 pour piano (Mel Bonis)
- Fragments poétiques op. 13 (Benjamin Godard)
- L’Isle joyeuse (Claude Debussy)
- Masques (Claude Debussy)
- BAUDELAIRE, Charles (1821-1867)