Chérubin

Massenet narra nelle sue memorie di essere stato completamente sedotto dalla pièce di Francis de Croisset, data alla Comédie-Française nel 1901; non ne mantiene, però, che il titolo e l’idea generale. Di conseguenza, l’opera è più un fantasioso seguito della Folle journée di Beaumarchais. Chérubin ha ora diciassette anni, e vive sempre con ardore le sue avventure amorose. Invaghito allo stesso tempo di una contessa, di una baronessa e di una ballerina, ignora la dolce Nina, con cui alla fine si legherà. Massenet va dunque alla ricerca di un’azione e di un contesto nuovi, non vuole né un omaggio né una satira del XVIII secolo, e si allontana più che mai dalla sua fonte letteraria. Croisset, giovane autore, protetto di Sibyl Sanderson, collabora quindi con Cain, che meglio di chiunque altro conosce le aspettative del compositore. Il libretto elaborato si affranca dunque dal carattere di vaudeville della pièce, per tendere verso uno stile più adatto a Massenet. La competenza del compositore e la sua finezza di scrittura gli permettono di cesellare ciascuno dei destini intrecciati dei personaggi, dando ancor più consistenza a questa commedia di carattere. La composizione inizia nel 1902 ad Égreville e, nella primavera del 1904, Raoul Gunsbourg contatta Massenet, tanto stimato al palazzo di Monaco, per assicurarsi che la prima dell’opera si svolga nel suo teatro. La prova generale è seguita dalla critica di tutte le capitali europee, e la prima del 14 febbraio 1905, in cui Massenet e sua moglie appaiono al fianco del principe di Monaco, fa notizia. Mary Garden (Chérubin), Lina Cavalieri (l’Ensoleillad), Marguerite Carré (Nina) e Maurice Renaud (le Philosophe) sono a lungo applauditi dal pubblico.