L'Étoile
Opéra bouffe en trois actes créé au théâtre des Bouffes-Parisiens.
«Fonte dell’operetta francese», secondo Francis Poulenc; «opera leggendaria, cara e sacra a ogni vero musicista» secondo Reynaldo Hahn. Rappresentata per la prima volta il 28 novembre 1877 al Théâtre des Bouffes-Parisiens, L’Étoile di Chabrier è una partitura emblematica della musica francese. Da Duparc a Stravinskij passando per Debussy e Ravel, tutti la considerano un capolavoro; inoltre prefigura chiaramente le opere di Messager o Les Mamelles de Tirésias di Poulenc. Opéra bouffe in tre atti su libretto di Eugène Leterrier e Albert Vanloo, L’Étoile riscosse un grande successo in occasione delle sue 48 rappresentazioni, ma in seguito fu ripresa piuttosto raramente. La trama, di grande comicità, gioca su malintesi e situazioni burlesche, con quel tanto di tenerezza che ci vuole. Inizai con il re Ouf I che cerca una vittima per il tradizionale sacrificio annuale. Il venditore ambulante Lazuli sembrerebbe un buon candidato… prima che l’astrologo del re dichiari che la stella di quel giovanotto è connessa alla sua! La partitura di Chabrier colpì per il livello dell’elaborazione, inconsueto per un’opera buffa. Senza allontanarsi dallo spirito del genere e dalla tradizione offenbachiana, il compositore dà costantemente prova di ricchezza d’invenzione e di finezza. La sua musica non si limita ad accompagnare la comicità, bensì la incarna letteralmente nei modi della sua scrittura. Alcuni numeri spiccano particolarmente: il quartetto degli impiegati di commercio («Nous voyageons incognito»), i couplets del palo (Ouf) e della rosa (la principessa Laoula), l’irresistibile duetto della chartreuse (Ouf e Siroco) e naturalmente la celebre romanza di Lazuli («Oh, ma petite Étoile»).
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Frontespizio
L'Étoile, quadrille d'après Chabrier (Arban)
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data di pubblicazione : 28/11/24
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