Quartetto n. 1 in re maggiore
Introduzione : Largo ma non troppo. Allegro molto – Andante moderato – Minuetto – Rondo : Allegro molto
Nel 1814, Ferdinand Hérold mette fine al suo soggiorno romano e lascia Villa Medici. Attratto dalla scena lirica, abbandona Roma e si dirige verso il centro dell’opera italiana del primo Ottocento, Napoli, ove spera di far rappresentare uno dei suoi lavori. Per il suo secondo anno di pensionato avrebbe dovuto inviare all’Institut varie opere vocali, profane e sacre, in francese e in italiano. Tuttavia, benché il suo invio del 1814 comprenda una cantata italiana, gli altri lavori sono strumentali: una sinfonia (la sua seconda) e tre quartetti per archi. Questi quartetti attestano l’attività di Hérold alla fine del suo periodo romano: poiché i salotti erano i soli luoghi musicali interessanti, egli vi si fa vedere sempre più spesso, a volte come nel ruolo di pianista virtuoso o e altre volte come violista di quartetto. A Napoli, assorbito dalla sua opera lirica, il compositore avrebbe così incrementato con pezzi di circostanza il pacco da spedire all’Institut. Anziché adontarsi per questa infrazione del regolamento, l’Académie des Beaux-arts li accoglie favorevolmente: “Nei Quartetti ha riconosciuto idee stimolanti e nuove [...] e, in tutti i brani, un modo di scrivere ampio, corretto e facile, che conferma e accresce le felici speranze che la classe aveva già concepito per il Signor Hérold”. Il primo Quartetto, in re maggiore, è in quattro movimenti (come il secondo). In un panorama musicale francese in cui il quartetto “brillante” o “concertante” predomina, il lavoro di Hérold si distingue per un ricorso meno sistematico al virtuosismo del primo violino.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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