Suite sylvestre per quattro violoncelli
1. Salut au bois – 2. Hommage à l’automne (avec piano) – 3. Bourrasque en forêt – 4. Adieux au bois
Quando fu pubblicata per la prima volta, nel 1925, nel “Magasin musical” di Pierre Schneider, la Suite sylvestre, a firma di Fréd. de Faye-Jozin, recava in esergo una frase probabilmente di pugno della compositrice: “Ognuno dei miei sguardi è un atto d’adorazione” (Saint-Léger-en-Yvelines, ottobre 1920)”. Dunque, l’ispirazione per questa suite è nata nella foresta di Rambouillet, in autunno. I titoli delle sue quattro parti compongono un programma simile a un percorso, nel corso del quale la musicista entra in comunione con la natura. Le indicazioni che costellano la partitura invitano gli interpreti a rispettare il carattere religioso dell’esperienza silvestre: l’autrice chiede loro di suonare “con esaltazione”, poi “come in estasi” durante il primo movimento; il brano finale inizia “come un sospiro (52 battute al minuto per la minima) e termina “come un singhiozzo”. Le quattro parti sono di pari difficoltà, ma il primo violoncello svolge occasionalmente un ruolo solistico. In Hommage à l'automne, un pianoforte si unisce al quartetto, contribuendo sostanzialmente a vivacizzare il ritmo. Nuovamente da soli, in Bourrasque en forêt i violoncelli volteggiano a turno su terzine per rappresentare le folate del vento, rafforzate da passaggi in glissando del primo strumento. Dedicata al violoncellista Paul Bazelaire (1886-1958), allora insegnante al Conservatorio di Parigi, l'opera sembra essere stata scritta per fare esercitare una classe strumentale; ben presto fu seguita da una seconda Suite sylvestre, questa volta per tre violoncelli.
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data di pubblicazione : 10/01/25
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