Tre Preludi di Chopin arrangiati per quattro violoncelli
Préludes op. 28 nn. 9, 15 e 13
Rimasti sotto forma di manoscritto non datato, gli arrangiamenti dei tre Préludes op. 28 di Chopin furono probabilmente realizzati dopo la morte del compositore polacco. Primo interprete del Grand Duo su temi da Robert le Diable (1833) e dedicatario della Sonata per pianoforte e violoncello op. 65 (1846), Franchomme mantenne vivo il ricordo dell'amico attraverso varie trascrizioni delle sue opere: mazurche, ballate, notturni e valzer, generalmente destinati al duo violoncello e pianoforte (pubblicati a partire dal 1870), ma anche per pianoforte a quattro mani o, come qui, per quattro violoncelli. Due Nocturnes di Chopin (op. 15 n. 1 e op. 37 n. 1) sono stati arrangiati dal violoncellista per la stessa formazione. Dei ventiquattro preludi dell'op. 28, composti tra il 1835 e il 1839, Franchomme non sceglie i più virtuosistici; si tratta invece di tre numeri relativamente lenti, in cui il pianista può esprimersi pienamente prova nell’arte del rubato. Ridistribuita su quattro leggii, la partitura richiede agli esecutori di prestare la massima attenzione alle necessarie inflessioni di tempo, che Franchomme si guarda bene dall'indicare sul manoscritto. Al brevissimo Preludio n. 9, trasposto in sol maggiore, segue il celebre n. 15 (trasposto in do maggiore), meglio conosciuto come “della goccia d'acqua” per il suo ostinato, che qui si ritrova nella parte del terzo violoncello. Infine, pure nel n. 13, anch'esso trasposto in do maggiore, al terzo violoncello spetta sostenere ritmicamente i compagni, ai quali è affidata una melodia lenta e querula.
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data di pubblicazione : 10/01/25
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