Trio con pianoforte n. 2 in mi minore op. 92
Allegro non troppo – Allegretto – Andante con moto – Grazioso, poco allegro – Allegro
Iniziato ad Algeri nel marzo 1892 e ultimato a Ginevra nel luglio successivo, il Trio n. 2 di Saint-Saëns fu eseguito per la prima volta alla salle Érard il 7 dicembre da Isidore Philipp (pianoforte), Henri Berthelier (violino) e Jules Loëb (violoncello). Aveva dato parecchio filo da torcere al suo autore, il quale si dichiarava infastidito dagli impegni mondani che ne ostacolavano la composizione: «Quel che m’impedisce di comporre […], sono gli importuni, la gente che vuole continuamente invitarmi a pranzo o a cena; ho preso una decisione drastica, li ho mandati tutti a quel paese, ed eccomi di nuovo ripartito con il mio lavoro». La partitura adotta un taglio inconsueto, in cinque movimenti. I due Allegri, più lunghi, racchiudono l’andante, che costituisce l’asse centrale, e due intermezzi più leggeri (Allegretto, in una sorprendente misura di cinque tempi, e Grazioso, poco allegro, a ritmo di valzer). Il primo movimento, «assai cupo nelle note e nel sentimento», come sottolinea Saint-Saëns, apre il Trio con un’espressione appassionata. Lo zoppicante chiacchiericcio dell’Allegretto è interrotto da due sciolti passaggi virtuosistici. Nell’Andante con moto, gli strumenti dialogano su un tema ossessivo. Il compositore Charles Lecocq così descrive il quarto movimento: «Il piccolo di casa mostra la punta del suo nasetto all’insù. Si vorrebbe mandarlo via, ma è così carino che lo si ascolta, accarezzandolo». Egli ammira soprattutto il rapsodico finale, «di fattura meravigliosa, e senza averne l’aria, giacché tutto si sviluppa con tale naturalezza che si direbbe un’improvvisazione». Saint-Saëns ringraziò poi l’amico per aver colto con tanto acume le sue autentiche intenzioni.
Pubblicazioni scientifiche
Pubblicazione
The Many Faces of Camille Saint-Saëns
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data di pubblicazione : 25/09/23
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