Trois Valses op. 34
N. 1 in la bemolle maggiore (Vivace) – N. 2 in l minore (Lento) – N. 3 in fa maggiore (Vivace)
Pubblicati alla fine del 1838 e dedicati rispettivamente da Chopin a tre sue allieve (Josefine von Thun-Hohenstein, la baronessa d’Ivry e la baronessa di Eichtal), questi tre valzer furono composti in periodi molto diversi, ricchi di eventi professionali e affettivi. La Valse n. 2, la più antica, dovrebbe risalire al 1834 circa. Chopin scrisse la Valse n. 1 nel settembre 1835, qualche mese dopo che i due concerti da lui tenuti in aprile lo avevano indotto a prendere le distanze dalla dimensione pubblica. Nel corso dell’estate di quello stesso anno, Chopin rivide i suoi genitori a Karlsbad e prese in considerazione la possibilità di ritornare in Polonia. Allorché scrisse la Valse n. 3, nel 1838, era diventato l’amante di George Sand (dopo aver tentato invano di ottenere la mano di Maria Wodzinska). Schumann scoprì l’op. 34 con entusiasmo, come attesta la sua recensione del 19 novembre 1839 nella “Neue Zeitschrift für Musik”: “I tre valzer, in particolare, piaceranno molto, per come suonano diversi dai soliti valzer, in un modo che può riuscire soltanto a Chopin, quando osserva i danzatori con occhi d’artista, trascinandoli con il suo modo di suonare, e pensa a cose diverse da ciò che viene danzato. In essi scorre una vita così prorompente che sembra proprio che siano stati improvvisati in sala”. Come suggerisce Schumann, si tratta di danze immaginarie, dato che i brani (in particolare gli ultimi due) non si prestano a reali evoluzioni coreografiche. Il valzer centrale, malinconico canto di violoncello in modo minore, si scosta troppo dai canoni dell’epoca, non fosse altro che per il suo tempo lento. Non si può immaginare un contrasto più sorprendente con il terzo valzer, vorticoso a perdifiato.
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data di pubblicazione : 25/09/23
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