Giuseppe VERDI
1813 - 1901
Compositore
Nato a Busseto, dove riceve le prime nozioni musicali, nel 1832 Verdi fallisce la prova di ammissione al Conservatorio di Milano. Il suo protettore Barezzi, di cui sposerà la figlia, gli consente di studiare con Lavigna, allievo di Paisiello. Verdi ottiene il suo primo successo alla Scala nel 1839 con Oberto. Gli muoiono un figlio e la moglie; la sua seconda opera si rivela un fiasco. Pensa allora di smettere di comporre, ma nel 1842 Nabucco ottiene un trionfo nazionale, confermato l’anno seguente da I Lombardi. L’incontro con il librettista Piave consente a Verdi di affinare il proprio stile drammaturgico in Ernani (1844). La dimensione politica e sociale sarà uno dei tratti distintivi delle sue opere. Sono questi gli “anni di galera” durante i quali Verdi cerca di conquistare il primo posto, lasciato vacante dalla morte di Donizetti. Si susseguono in particolare Giovanna d’Arco (1845), Attila (1846) e Macbeth (1847). La rivoluzione del 1848 fa di lui un eroe nazionale in linea, nella sua arte, con le aspirazioni popolari. Viene celebrato in tutto il mondo con Rigoletto, Il Trovatore e La Traviata (1851-1853). Les Vêpres siciliennes, che gli meritano il trionfo a Parigi (1855), attestano nuove ambizioni musicali, che proseguono con Simon Boccanegra (1857), Un Ballo in maschera (1859) e La Forza del destino (1862). Dopo Aida (1871) e il Requiem (1874), la sua produzione diminuisce, ma solo per consegnarci assieme al librettista Boito due capolavori ispirati a Shakespeare: Otello (1887) e Falstaff (1893).
Documenti e archiv
Illustrazione a stampa, Immagine di scena
Scène de Jérusalem
Illustrazione a stampa
Verdistes et Rossinistes
Illustrazione a stampa, Immagine di scena
Le Monde illustré, 1867/03/16 [Don Carlos]
Illustrazione a stampa, Ritratto
Le Monde illustré, 1867/03/16 [Verdi]
Pubblicazioni scientifiche
Convegni
Exotisme musical (1789-1918)
Pubblicazione