La voce di tenore
La voce di tenore conosce molti cambiamenti nel corso del XIX secolo, a causa dell’influenza combinata della tecnica vocale, delle modalità di scrittura dei compositori e del gusto del pubblico. Vengono pubblicati numerosi metodi di canto, scritti dagli artisti stessi, che mettono in luce l’evoluzione delle pratiche e dello stile.
La più importante trasformazione della voce di tenore si può riassumere nell’uso della voce di petto al posto di quella di testa (falsetto). Il tenore leggero da opéra-comique, detto anche “tenore di grazia”, il cui nume tutelare è Louis Ponchard (1787-1866), succede al controtenore del secolo precedente, distinguendosi per gli acuti facili e aggraziati, come quelli di Renaud nell’Armida o del Conte di Almaviva nel Barbiere di Siviglia. Questo genere di voce viene rapidamente soppiantato dal tenore lirico; potente nel registro mediano, questi ricorre per gli acuti alla voce mista, il che gli conferisce una notevole unità timbrica, alla maniera di Adolphe Nourrit (1802-1839) negli Huguenots, nella Juive o in Robert le Diable. Il tenore lirico precorre il tenore drammatico o “tenore di forza” personificato da Gilbert Duprez (1806-1896), capace di far salire la voce di petto fino al do acuto; grazie a tale prodezza, fu conteso dai teatri e ampiamente imitato dai suoi contemporanei. Fu il successore di Nourrit in tutti i ruoli importanti del grand opéra.
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data di pubblicazione : 26/10/23
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