La Grand’Tante

Di ritorno da Villa Medici nell’autunno del 1866, Massenet, in quanto vincitore del Prix de Rome, riceve una commissione per un lever de rideau per l’Opéra-Comique. Inizialmente intitolato Alice, il libretto de La Grand’Tante narra il ritorno dall’Africa del Marquis de Kerdrel. Il giovane «maréchal des logis» (grado corrispondente al sergente di fanteria) rientra in Bretagna per ricevere un’eredità e s’innamora perdutamente della prozia appena ventenne. Concentrando l’azione sull’esecuzione del testamento, il libretto offre scarse possibilità drammatiche, ma il giovane compositore non si fa troppi scrupoli e s’impadronisce con entusiasmo di questa prima opportunità lirica. Disciplinato e gran lavoratore, Massenet consegna la partitura molto prima dei colleghi vincitori, e l’opera viene messa in programma per la primavera. Nonostante una pomposa ouverture, la musica de La Grand’Tante è viva e delicata. L’ispirazione melodica ed un certo senso teatrale annunciano già la personalità del compositore di Manon. Durante le prove del marzo 1867, Massenet fa la conoscenza della giovane Marie Heilbronn (futura creatrice di Manon), che debutta all’Opéra-Comique in Alice de Kerdrel. La prima de La Grand’Tante ha luogo il 3 aprile 1867, come lever de rideau di Voyage en Chine (opéra-comique di François Bazin). Al fianco di Caroline Girard (La Chevrette) e Victor Capoul (Guy de Kerdrel), Heilbronn viene caldamente applaudita dal pubblico della Salle Favart. Sebbene il successo dell’opera sia relativo, esso tuttavia conferma il senso della scena e la vocazione lirica del giovane Massenet. Dedicata al suo insegnante Ambroise Thomas, la partitura musicale scompare nell’incendio della Salle Favart nel 1887.