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Quartetto per archi n. 1 in mi bemolle maggiore

Compositore/i :
Date :
Formazione musicale :
Instrument(s) :

Adagio. Allegro agitato – Larghetto sans lenteur – Scherzo : Allegro moderato – Allegro assai

Dei sei quartetti per archi composti da Luigi Cherubini, il Quartetto per archi n. 1 in mi bemolle maggiore è probabilmente quello che conobbe la maggiore notorietà in Europa nel corso dell’Ottocento (in particolare sarà diffusamente commentato da Robert Schumann su la “Neue Zeitschrift für Musik”). La prima esecuzione – il 26 dicembre 1814, due settimane dopo che il musicista ebbe terminato la partitura – avvenne durante il secondo concerto di musica da camera organizzato da Pierre Baillot (collega di Cherubini al Conservatorio di Parigi). Questi eventi musicali, riservati a pochi privilegiati, segnano agli albori della Restaurazione una svolta nell’interesse francese per la musica da camera; essi consentono di accrescere la diffusione delle opere di Haydn e di Mozart, facendo al tempo stesso scoprire produzioni contemporanee, generalmente provenienti o influenzate dalla scuola viennese (Beethoven, Onslow e Mendelssohn). Il primo quartetto di Cherubini si differenzia tuttavia dalla produzione coeva di questo genere: esso attesta l’influsso delle produzioni della scena lirica parigina dell’Impero. La qualità di scrittura e di orchestrazione di Cherubini appare netta fin dal primo movimento. Il secondo movimento – Larghetto sans lenteur – è basato su una forma di “tema con variazioni”. Il terzo – particolarmente apprezzato da Schumann per il suo esotismo ritmico – si distingue per un tema danzante suonato al violino su un accompagnamento spezzato di violoncello. L’ultimo movimento, infine, si chiude su un secondo tema lirico e drammatico – sorta di duetto operistico tra violino e violoncello.

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data di pubblicazione : 25/09/23



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